Itinerai per escursioni in Casentino per Trekking e passeggiate - GUIDA TURISTICA DEL CASENTINO

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Percorsi in Pratomagno
Il massiccio del Pratomagno, con i suoi prati verdi e ventosi costituisce un ottima zona per escursioni e per il trekking in generale. In questa sezione abbiamo raccolto tutti i percorsi e le escursioni che nel corso del tempo abbiamo fatto nella zona del Pratomagno. In questa pagina potrai consultare delle proposte escursionistiche nella catena montuosa del Pratomagno da Vecchie Vie.
Percorsi nel Parco del Casentino
In questa sezione troverete alcune proposte di itinerari e percorsi per pianificare le vostre escursioni in Casentino. Scegli uno dei percorsi presenti nell'elenco e pianifica la tua escursione. Il parco si caratterizza per le bellissime foreste che lo rendono una delle zone boscose più belle di tutt’Italia, ma è anche un luogo dove possiamo visitare luoghi sacri e di notevole importanza storica.
Percorsi proposti da Vecchie Vie.
Percorsi nell'Alpe di Catenaia
In questa pagina puoi trovare passeggiate, escursioni nella bellissima Alpe di Catenaia:
l’Alpe che divide il Casentino dalla Val Tiberina. L’Alpe si caratterizza per la ricca vegetazione di Castagni, cerri e faggi; durante la seconda guerra mondiale la zona di Catenaia assunse un ruolo strategico nella Linea Gotica perché permetteva di controllare la zona della Valtiberina che quella aretina. Diverse escursioni permettono di vedere le trincee scavate nel terreno.
 In questa pagina potrai consultare delle proposte escursionistiche Proposte da Vecchie Vie.
Lago di Ponte - San Benedetto in Alpe
1 - Lago di Ponte - San Benedetto in Alpe per il valico del Tramazzo e la cresta di Monte Susinelli
Partenza: Lago di Ponte (627 m)
Arrivo: San Benedetto in Alpe (500 m)
Tempo di percorrenza: 3-4 ore
Lunghezza: 8,6 km
Dalle rive meridionali del Lago di Ponte si sale nella valletta del Fosso dei Campacci, subito in ripida salita nel bel bosco misto dove ben presto iniziano i faggi, che non incontravamo da una settimana di cammino. Dopo una cresta erosa e panoramica si arriva al Colle del Tramazzo (971 m), dove si prosegue su una pista forestale quasi pianeggiante. Ben presto inizia la discesa lungo la cresta dei Susinelli, che dopo l'omonima cima cala rapidamente verso la valle del Fosso dell'Acquacheta, dapprima fra boschetti e pascoli e poi su lastre di arenaria denudata. Prima di raggiungere la strada per il Passo Peschiera si incrocia il sentiero che corre alto sulla valle fino alle case di Poggio, la parte superiore del paese di San Benedetto in Alpe, con le case strette attorno all'antica abbazia benedettina.
Da lì un bel viottolo lastricato conduce alla borgata detta Il Mulino, alla confluenza fra i fossi Troncalosso e dell'Acquacheta che uniscono le acque nel fiume Montone.Eventualmente si può saltare la tappa a San Benedetto per pernottare all'Eremo dei Toschi sopra la valle dell'Acquacheta in direzione Passo del Muraglione allungando la tappa di 2,30 ore ma soprattutto riducendo la tappa successiva da 8 ore a 5 ore.

San Benedetto in Alpe - Castagno d'Andrea
2 - San Benedetto in Alpe - Castagno d'Andrea per l'Acquacheta e il Passo del Muraglione
Partenza: San Benedetto in Alpe (500 m)
Arrivo: Castagno d'Andrea (727 m)
Tempo di percorrenza: 7 ore
Lunghezza: 20,3 km
Dal primo tornante della strada per Marradi si segue il comodo sentiero che risale la valle del Fosso dell'Acquacheta con bellissime vedute sul corso d'acqua.
Dopo il Molino dei Romiti si giunge alla base della Caduta, la cascata più famosa dell'Appennino settentrionale; poco dopo si attraversa il Fosso del Lavane e si risale fino al bellissimo pianoro dei Romiti, abitato nel Medioevo da una comunità monastica. Oltre il torrente si continua fino a una comoda pista forestale che porta al Crocione (976 m), dove si incontra la strada che sale dall'Eremo dei Toschi, visibile in basso a sinistra; da qui si continua lungo la dorsale semipianeggiante fino al Passo del Muraglione, importante valico stradale fra Romagna e Mugello. Scendendo sul versante toscano si attraversa quasi subito la strada del Passo Tre Faggi, continuando poi fra magnifici castagneti da frutto alternati a cedui e a vecchie coltivazioni abbandonate.
Lasciato il sentiero che porta a San Godenzo si scende ripidamente fino al fondovalle, costeggiando per un po' il torrente prima di risalire nei pressi del borgo restaurato di Serignana. Dopo il cimitero di Castagno d'Andrea si arriva in pochi minuti al paese, luogo natale del pittore Andrea del Castagno e rinomata località di villeggiatura alle falde del M. Falterona.
Castagno d'Andrea - Campigna
3 - Castagno d'Andrea - Campigna per Capo d'Arno, il Lago degli Idoli e il Monte Falco
Partenza: Castagno d'Andrea
Arrivo: Burraia (Campigna)
Tempo di percorrenza: 5-6 ore
Lunghezza: 12,9 km
Dalla parte superiore dell'abitato di Castagno si sale nel bosco lungo il sentiero che taglia i numerosi tornanti della strada per la Fonte del Borbotto.
Dalla sorgente si continua a salire nella faggeta cosparsa di massi fino allo stagno della Gorga Nera, proseguendo poi oltre lo spartiacque fino ad una pista forestale che porta alla sorgentella di Capo d'Arno. Il sentiero continua traversando il versante meridionale del M. Falterona fra boschi e acquitrini fino al Lago degli Idoli, importantissimo sito archeologico che recenti lavori hanno riportato alle condizioni originarie di specchio d'acqua immerso nella foresta.
I pascoli di Montelleri conducono nuovamente sul crinale ai piedi della sommità del M. Falterona, accessibile con una breve deviazione. Il cammino prosegue invece sulla cresta cosparsa di radure e di basse macchie di pino mugo fino alla cima del M. Falco (1657 m), massima quota dell'Appennino tosco-romagnolo e straordinario balcone sul Casentino e sulla Romagna. Dalla cima si scende lentamente, incontrando le antenne di un'installazione militare e poi i vasti prati della Burraia, ormai vicini al Passo della Calla. Da lì si scende verso il vicino rifugio CAI "Città di Forlì".
Campigna - Camaldoli per La Calla e il S. Eremo
4 - Campigna - Camaldoli per La Calla e il Sacro Eremo
Partenza: Burraia (Campigna)
Arrivo: Camaldoli
Tempo di percorrenza: 5-6 ore
Lunghezza: 13,1 km
Da Campigna bisogna risalire fino al Passo della Calla seguendo il sentiero che taglia i tornanti della strada. Dal valico si prende la comoda pista forestale che corre nei pressi del crinale fra le riserve integrali di Sassofratino e della Pietra, in uno scenario forestale incantato. Il bosco è una distesa compatta e continua, da cui si esce soltanto nell'isola erbosa, e molto panoramica, della cima di Poggio Scali (1520 m). Dopo il Passo del Porcareccio si attraversano alcune radure acquitrinose prima di incontrate la più vasta apertura di Prato Bertone; qui si lascia la cresta per scendere attraverso gli altissimi abeti che accompagnano il cammino fino al muro perimetrale del Sacro Eremo, da dieci secoli straordinaria isola di raccoglimento e preghiera nella selvaggia vastità della foresta. Dall'Eremo si scende in direzione di Camaldoli lungo il sentiero che taglia i numerosi tornanti della strada. Dopo un laghetto che un tempo veniva usato come peschiera dai frati si incontrano le tre croci in legno che in passato segnavano il limite della clausura eremitica. Scendendo a fianco del Fosso di Camaldoli nell'umidità del bosco si incontrano un paio di cappelle in pietra e poco dopo si arriva all'omonimo monastero, casamadre dell'ordine fondato da San Romualdo nel 1024. I vasti edifici in pietra sono allungati attorno al nucleo principale che ospita la foresteria, la biblioteca e l'antica farmacia; una bella fontana col simbolo camaldolese delle colombe congiunte vigila l'ingresso.

Camaldoli - Badia Prataglia
5 - Camaldoli - Badia Prataglia per Cotozzo, Prato alla Penna, i Fangacci e Passo della Crocina.
Partenza: Monastero di Camaldoli (815 m)
Arrivo: Badia Prataglia (790 m)
Tempo di percorrenza: 4-5 ore
Lunghezza: 13,2 km
Dal ponte sul Fosso di Camaldoli si sale subito nel bosco, che offre rare vedute del monastero, fino ad arrivare al rifugio Cotozzo, che può offrire un modesto riparo d'emergenza.
Si continua a mezza costa fra faggi e abeti giganteschi, incontrando la Fontana della Duchessa e poco dopo la strada asfaltata fra il Sacro Eremo e il Passo Fangacci, che si segue in salita. In breve si raggiunge l'incantevole radura di Prato alla Penna e da lì il Passo dei Fangacci tagliando attraverso la faggeta. Si segue ancora la strada per poche centinaia di metri, quindi si riprende il sentiero di crinale che subito si biforca: a sinistra si va in meno di mezz'ora al M. Penna, deviazione consigliabile per la straordinaria veduta degli impervi valloni ammantati di foreste che convergono verso il lago di Ridracoli. L'Alta Via continua invece risalendo Poggio allo Spillo (1438 m) e, poco dopo, lascia il crinale al Passo della Crocina per scendere lungo lo scosceso Fosso del Puntone fino alla radura di Campo all'Agio. Da lì andando a sinistra si va direttamente al Rifugio Carbonile, lungo la strada per il Passo dei Mandrioli; in alternativa si può scendere direttamente a Badia Prataglia, dove l'antica chiesa abbaziale merita sicuramente una visita

Badia Prataglia - Rimbocchi
6 - Badia Prataglia - Rimbocchi per i Mandrioli e Passo Serra
Partenza: Badia Prataglia (Il Carbonile) (970 m)
Arrivo: Rimbocchi (Cà Santicchio) (544 m)
Tempo di percorrenza: 5 ore 30 minuti
Lunghezza: 16,2 km
Dislivello: in salita 700 m - in discesa 1120 m
Punti di appoggio: Rifugio Casa Santicchio
Una tappa per uscire dalle foreste che circondano Badia Prataglia e giungere infine in Vallesanta, alle porte del Sacro Monte della Verna.
Si può abbreviare il percorso salendo direttamente al Passo dei Mandrioli ed evitando la deviazione per Frassineta. Dal Carbonile si segue la strada verso il Passo dei Mandrioli per poche centinaia di metri, voltando poi a sinistra in direzione del Passo dei Lupatti; da qui si raggiunge il Passo dei Mandrioli lungo il crinale. Dal valico si segue una mulattiera sassosa che si dirige a oriente fino a costeggiare il M. Zuccherodante sul versante toscano.
Poco dopo si incrocia il sentiero che scende dal Passo della Serra, valico attraversato da una mulattiera che per secoli fu un'importante via fra la Romagna e l'Italia centrale; in un paesaggio ora più aperto si segue il tracciato dell'antica via in direzione della Vallesanta, la valle del Corsalone dominata dal profilo del M. Penna. Toccando le case di Serra e poi di Corezzo si scende fino al fondovalle del Corsalone, risalendone il versante opposto fino a Frassineta, in bella posizione panoramica. In breve si scende nuovamente nel fondovalle passando per Cà Santicchio e direttamente a Rimbocchi, località raggiungibile evitando molto dislivello da Serra.
Rimbocchi - La Verna
7 - Rimbocchi - La Verna per Casalino e la dura salita successiva
Partenza: Rimbocchi (Cà Santicchio) (544 m)
Arrivo: La Verna (1128 m)
Tempo di percorrenza: 3-4 ore
Lunghezza: 7,2 km
Dislivello: in salita 580 m
Da Rimbocchi si segue la strada per Chiusi per un breve tratto, quindi si attraversa il torrente e si sale a Casalino; una ripida salita porta poi alla dorsale soprastante e da lì a superare la strada che contorna il M. Penna. In breve si arriva ai piedi delle rupi, attraversando antiche frane avvolte dalla foresta, fino a che si giunge alla base della falesia del Precipizio, alla cui sommità si affacciano gli edifici di La Verna.
Varcato un cancello si incrocia l'antico viottolo lastricato che sale da La Beccia, principale accesso pedonale al Santuario: lungo questa via san Francesco salì al monte per la prima volta quasi otto secoli fa, accolto da uno stormo di uccelli in festa.
Badia Prataglia - La Verna
24 - Badia Prataglia - La Verna
Lunga tappa che lascia il crinale per puntare a sud in direzione del Monte Penna, ben visibile fin dall'inizio del cammino
Partenza: Badia Prataglia (Il Carbonile) (970 m)
Arrivo: La Verna (1128 m)
Tempo di percorrenza: 8 ore 30 minuti
Dislivello: in salita 1280 m - in discesa 1120 m
Si può abbreviare il percorso salendo direttamente al Passo dei Mandrioli ed evitando la deviazione per Frassineta. Dal Carbonile si segue la strada verso il Passo dei Mandrioli per poche centinaia di metri, voltando poi a sinistra in direzione del Passo dei Lupatti; da qui si raggiunge il Passo dei Mandrioli lungo il crinale. Dal valico si segue una mulattiera sassosa che si dirige a oriente fino a costeggiare il M. Zuccherodante sul versante toscano.
Poco dopo si incrocia il sentiero che scende dal Passo della Serra, valico attraversato da una mulattiera che per secoli fu un'importante via fra la Romagna e l'Italia centrale; in un paesaggio ora più aperto si segue il tracciato dell'antica via in direzione della Vallesanta, la valle del Corsalone dominata dal profilo del M. Penna. Toccando le case di Serra e poi di Corezzo si scende fino al fondovalle del Corsalone, risalendone il versante opposto fino a Frassineta, in bella posizione panoramica. In breve si scende nuovamente nel fondovalle a Rimbocchi, località raggiungibile, evitando molto dislivello, direttamente da Serra. Si segue la strada per Chiusi per un breve ratto, quindi si attraversa il torrente e si sale a Casalino; una ripida salita porta poi alla dorsale soprastante e da lì a superare la strada che contorna il M. Penna. In breve si arriva ai piedi delle rupi, attraversando antiche frane avvolte dalla foresta, fino a che si giunge alla base della falesia del Precipizio, alla cui sommità si affacciano gli edifici di La Verna.
Varcato un cancello si incrocia l'antico viottolo lastricato che sale da La Beccia, principale accesso pedonale alla cittadella monastica: lungo questa via san Francesco salì al monte per la prima volta quasi otto secoli fa, accolto da uno stormo di uccelli in festa.
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