Brevi cenni storici:
Il Santuario di Santa Maria delle Grazie fu costruito per volere del pievano di Stia il quale si adoperò, insieme al Conte di Porciano, affinché venisse costruita la chiesa sul posto in cui era avvenuta il 20 Maggio 1428 l’apparizione della Madonna a Monna Giovanna, una semplice popolana, abitante nelle vicinanze di questo luogo.
L’apparizione sarebbe avvenuta, secondo la leggenda, allorquando Monna Giovanna fu sorpresa da un forte temporale mentre era lontana dal suo casolare e non potendovi rientrare aveva trovato rifugio in una spelonca situata sopra un masso bianco.
In attesa che il temporale finisse si era messa a pregare e fu allora che fu avvolta da una forte luce e le apparve la figura della Madonna che posava il piede sul masso bianco.
La Madonna disse quindi a Giovanna che se le gente voleva allontanare i castighi e le sciagure dovevano edificare in quel luogo ed in suo onore una chiesa per poi renderle costante omaggio con preghiere e venerazione.
La costruzione della chiesa, che prese il nome di Santuario di Santa Maria delle Grazie fu condotta termine l’8 Settembre 1432; nel settembre del 1474 un improvviso incendio distrusse totalmente il fabbricato ma il Santuario già nel 1490 era stato riedificato nelle forme attuali.
Descrizione del Santuario di Santa Maria delle Grazie:
La chiesa è un edificio di architettura fiorentina dotato di un campanile a vela a tre luci ed avente un portico nella parte sinistra della facciata.
L’interno è costituito da una sola navata con ampio presbiterio con alle pareti laterali due altari di pietra lavorata, di cui notevole quello di sinistra finemente scolpito.
Il presbiterio, opera del XVI secolo, è di forma quadrata, incorniciato nel prospetto da due pilastri e da un archivolto in pietra presenta molteplici decorazioni in terracotta smaltata o invetriata (fogliami in rilievo, serie di 30 teste di cherubini intercalate da 5 stemmi dell’ospedale di S.M. Nuova e con agli angoli 4 tondi con le figure degli Evangelisti), opera della bottega di Andrea della Robbia.
Alle pareti laterali del presbiterio sono due grandi terracotte robbiane raffiguranti l’Apparizione della Madonna alla Beata Giovanna ed un presepio, mentre nella parte bassa delle stesse è presente un sedile in legno intarsiato del XV secolo.
Al centro del presbiterio sopra il masso dove apparve la Vergine sorge l’altare maggiore, in marmo lavorato.
Altre opere presenti nel Santuario:
Tavola della Madonna col Bambino presente dietro l’altare; si tratta di una copia di quella originale asportata da ignoti la notte del 22 Maggio 1985.
Lunetta dell’Annunciazione presente su uno degli altari delle pareti laterali (parte alta della foto); è un bassorilievo in terracotta invetriata di bianco su sfondo azzurro, raffigurante l’Annunciazione della Vergine di scuola robbiana dell’inizio del XVI secolo.
Affresco della Madonn col Bambino presente sopra la porta di sacrestia: l’affresco, di notevole pregio artistico, è attribuito a Davide Ghirlandaio (1452-1525) e raffigura la Vergine, seduta in trono, che tiene in braccio il Bambino ritto sulle ginocchia avente ai lati due angeli a mani giunte ed in basso la figura del donatore genuflessa.
Tavola della Crocifissione presente su uno degli altari delle pareti laterali; il dipinto è opera del fiorentino Paolo di Stefano Badaloni, detto Paolo Schiavo (1397-1478) e raffigura la scena della Crocifissione con Gesù in croce che agonizza, ai lati due angeli che raccolgono il sangue che sgorga dalle ferite, a sinistra la Madonna, a destra San Giovanni Evangelista ed in basso Maddalena che abbraccia la croce