Si hanno notizie certe sulla produzione di questa patata sin dai primi anni del novecento e si pensa che possa derivare dalla varietà scozzese Red King Eduard.
Il tubero è di media pezzatura e di forma rotonda – ovale, spesso con qualche globosità. L’epidermide è rossa, liscia e con occhi profondi. La pasta si presenta compatta, di colore bianco, con qualche venatura rosa in prossimità della zona del cambio.
La pianta è caratterizzata da fiori di colore lilla – roseo con sepali di colore verde, rivestiti da pelosità bianca.
La patata rossa di Cetica, per le sue caratteristiche organolettiche e sensoriali, è indicata per la preparazione di piatti tradizionali come stufati, fritture, gnocchi ecc.; regge molto bene la cottura ed ha un gusto molto pronunciato, fine e delicato.
Per un ottimale sviluppo vegetativo di questa pianta sono da prediligere i terreni freschi e tendenzialmente sciolti come si ritrovano su gran parte delle pendici del Pratomagno ed in particolare nella zona di Cetica, dove la coltivazione delle patate in genere ha una lunga tradizione e fama.
Dal dopoguerra ad oggi la coltivazione della Rossa di Cetica è stata progressivamente soppiantata da quella di altre varietà provenienti dal nord Europa e dall’America, anche a causa della progressiva diminuzione di produttività per lo svilupparsi di forti attacchi di tipo virotico. A riguardo è in corso un progetto di recupero e caratterizzazione varietale, destinato al ripristino di questa coltivazione e alla valorizzazione del prodotto in campo gastronomico.
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