La mela ruggina del Casentino ha forma rotondeggiante e spesso irregolare; pezzatura variabile.
Buccia aspra al tatto per l’uniforme rugginosità che la caratterizza. Spesso sono presenti “specchiature” di colore rossastro. Polpa dura di sapore acidulo che con la maturazione si ammorbidisce assumendo un colore bianco crema ed acquistando un ottimo sapore dovuto all’equilibrio che si stabilisce fra acidità e contenuto zuccherino.
E’ di maturazione tardiva e molto serbevole (fino a marzo); durante la conservazione diviene leggermente aromatica e grinzosa, senza per questo perdere le sue ottime caratteristiche organolettiche.
E’ una mela molto resistente alle malattie in quanto riesce a produrre anche in condizioni di totale abbandono ed in condizioni edafiche e microclimatiche diverse. Non esistendo impianti razionali, ma solo esemplari relitti in varie parti del territorio casentinese, non ci sono esperienze sulle buone pratiche agronomiche da applicare. Il fatto che riesca a produrre anche in situazioni di totale abbandono fa ben sperare in un suo recupero produttivo soprattutto nella frutticoltura biologica. In Casentino esiste la memoria storica della sua coltivazione tanto che vengono richieste le piante che al momento attuale sono introvabili.