Antica battitura del Grano a Borgo alla Collina
Dal 1995 la Polisportiva di Borgo alla Collina organizza al Campo Sport tradizionali riti e festeggiamenti legati all’Antica Battitura del Grano.
La manifestazione, divenuta ormai un appuntamento fisso per tutto il Casentino, ha luogo ogni primo sabato e domenica del mese di Agosto.
La festa vede gli uomini impegnati a "battere" il grano con un’antica trebbiatrice, mentre le donne cucinano i piatti che erano anticamente preparati in quest’occasione di festa e di ritrovo fra vicini e paesani.
La classica "Cena sull’aia" consente di assaggiare un’ampia varietà di piatti legati alla tradizione toscana della trebbiatura, fra cui il famoso "ocio", vera prelibatezza, oggi quasi scomparso dalle nostre tavole.
Al termine non mancherà il ballo con le musiche vecchie e nuove.
Come ormai dal 1995, a Borgo alla Collina, frazione del comune di Castel San Niccolò, dal primo sabato di agosto al successivo lunedì, si svolge la classica manifestazione
La manifestazione viene svolta nel locale campo sportivo con la collaborazione dell’Associazione Culturale “I battitori di Chitignano” (altro piccolo comune del casentino) e permette di assistere ad uno spettacolo di vera vita agreste così come era vissuto fino ad alcuni anni fa in questi piccoli paesi casentinesi.
Anche il sottoscritto, quando era ragazzo, ha avuto la possibilità di partecipare a quell’avvenimento che era la “battitura del grano”, fatta con una trebbiatrice uguale a quella utilizzata nell’occasione, ed ha di quei giorni ricordi memorabili.
In effetti la battitura era una giornata di duro lavoro per tutti i partecipanti ma nello stesso tempo era considerata come una grande “festa”, perché attraverso la stessa il raccolto della semina (nel nostro caso il grano) veniva lavorato, con appunto la separazione dei chicchi dalla paglia, e reso adatto ad essere macinato e trasformato in farina, che era la componente principale per l’alimentazione della popolazione di allora.
La giornata si concludeva quindi con una cena, che veniva offerta alla manodopera che aveva partecipato alla battitura (si tenga presente che normalmente i vari contadini si aiutavano a vicenda in una specie di scambio di favori), sempre memorabile sia per la qualità dei cibi (tutti genuini e casalinghi) sia per la quantità.